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FIBROMA UTERINO


I fibromi dell'utero sono frequenti tumori benigni che possono causare menorragia, metrorragia, dolore pelvico acuto o cronico, disturbi da compressione degli organi pelvici con disfunzioni intestinali e vescicali e possibili alterazioni della fertilità, della gravidanza e del parto.

In sostituzione della terapia chirurgica o della UAE (Uterine Artery Embolization), la termoablazione dei fibromi uterini con Ultrasuoni Focalizzati guidati dalle immagini di Risonanza Magnetica (MRgFUS) costituisce una valida alternativa terapeutica non invasiva in casi selezionati (numero, dimensioni, profondità, distanza dal sacro, vascolarizzazione delle lesioni, ecc).

L'apparecchiatura ExAblate di Insightec, distribuita in Italia da Promedica, integrata ad un'unità di RM GE 1,5 o 3 T, consente la accurata focalizzazione del fascio di energia acustica nella lesione senza danno per i tessuti circostanti, la pianificazione automatica della terapia con UF (per mezzo delle cosiddette "sonicazioni"), il monitoraggio in tempo reale dell'ablazione mediante termometria RM e il controllo della necrosi della lesione alla fine del trattamento.

La terapia con MRgFUS dei fibromi uterini, che ha la durata di circa 3 ore, comporta: accesso venoso, sedazione cosciente, catetere vescicale, controllo delle funzioni vitali durante il trattamento e controllo clinico post-trattamento per alcune ore in ambiente ospedaliero.

L'efficacia terapeutica, desunta dalla letteratura e dall''esperienza di circa 9000 casi trattati nel mondo, consiste in: riduzione delle dimensioni e della consistenza della lesione, durevole e significativa riduzione o scomparsa dei sintomi, bassa probabilità di ricorso ad ulteriori terapie (chirurgia, UAE), risparmio dell'utero e preservazione della fertilità.

Il razionale dell'uso di MRgFUS si basa su: benignità della lesione, non invasività che evita il rischio delle complicanze chirurgiche acute e croniche, locali e generali, uso di energia acustica e non di radiazioni ionizzanti, bassa morbilità e regime ambulatoriale di trattamento.

La multidisciplinarietà dell'approccio di cura e l'ampliamento dell'armamentario terapeutico in questa patologia rappresentano fattori di qualità assistenziale e quindi di attrazione per il centro che ne dispone.

ADENOMIOSI DELL'UTERO


L'adenomiosi uterina è una patologia benigna relativamente frequente (diagnosi istopatologica nelle isterectomie: ~ 40%), diagnosticata con US o con RM, caratterizzata da invasione (diffusa o localizzata) di endometrio ectopico nel miometrio e iperplasia delle cellule muscolari liscie. Può causare menorragia, metrorragia, mestruazioni dolorose e ingrandimento dell'utero.

L'ablazione termica della adenomiosi, specie nella sua forma localizzata, con Ultrasuoni Focalizzati guidati dalle immagini di Risonanza Magnetica (MRgFUS) costituisce una promettente alternativa terapeutica non invasiva che consente il superamento dei limiti della chirurgia, dell'ablazione endometriale e della terapia ormonale.

L'apparecchiatura ExAblate di Insightec, integrata ad un'unità di RM GE 1,5 o 3 T, consente la accurata focalizzazione del fascio ultrasonoro nella lesione senza danno per i tessuti circostanti, la pianificazione automatica della terapia con UF (per mezzo delle cosiddette "sonicazioni"), il monitoraggio in tempo reale dell'ablazione mediante termometria RM e il controllo della necrosi della lesione alla fine del trattamento.

La terapia dell'adenomiosi dell'utero con MRgFUS, analogamente a quella dei fibromi, ha la durata di circa 3 ore, comporta: accesso venoso, sedazione cosciente, catetere vescicale, controllo delle funzioni vitali durante il trattamento e controllo clinico post-trattamento per alcune ore in ambiente ospedaliero.

I risultati di efficacia terapeutica desunti dalla letteratura e dalle casistiche di applicazione clinica sono promettenti in termini di riduzione delle dimensioni dell'utero, riduzione o scomparsa dei sintomi e preservazione della fertilità.
Studi clinici sono in corso per una ulteriore validazione di efficacia terapeutica..

CANCRO DELLA MAMMELLA


Il carcinoma mammario è, per incidenza e mortalità, al primo posto tra i tumori maligni della popolazione femminile. In Italia 7 donne su 100 manifestano clinicamente un carcinoma mammario durante il corso della loro vita. Il numero totale delle procedure chirurgiche eseguite negli ospedali pubblici sulla mammella è di circa 80.000.
La diffusione dello screening con mammografia, l'accuratezza della ecografia e della RM, la diffusione della biopsia di lesioni mammarie, l'affidabilità dei fattori prognostici tessutali e umorali, l'applicazione della SLNB (Sentinel Lymph Node Biopsy) e l'accuratezza dei vari test di imaging nella stadiazione della malattia hanno determinato un netto aumento della diagnosi precoce del cancro della mammella.
In questi casi lo standard di cura consiste nella chirurgica conservativa associata a radioterapia adiuvante e ottiene validi risultati terapeutici e accettabili esiti cosmetici.

Ciononostante, vi sono esperienze di ricerca clinica riguardanti la terapia focale del cancro precoce della mammella mediante RFA, Laser e crioablazione con guida di US o RM. Queste tecniche sono definite mininvasive in quanto comportano il posizionamento di aghi o sonde nel contesto della neoplasia.
Il razionale di queste terapie focali in corso di studio e di validazione si basa sulla possibilità di distruggere il tumore lasciando il resto della mammella intatto con un eccellente risultato cosmetico. La terapia focale del cancro precoce entra in competizione con la escissione chirurgica che, anch'essa, non assicura la completa radicalità. Ciò è dimostrato dal fatto che il tasso di recidiva locale dopo sola nodulectomia o quadrantectomia è nettamente superiore di quello che si ottiene associando radioterapia. Se ne deduce che è la terapia radiante che garantisce l'eradicazione più completa del tessuto neoplastico residuo dopo l'intervento chirurgico.

La terapia focale del cancro precoce della mammella con MRgFUS - ExAblate 2100 consiste in una termoablazione con necrosi coagulativa della lesione mediante la focalizzazione dell'energia acustica prodotta da una sorgente extracorporea. Si tratta, quindi, di un trattamento non invasivo e che non ha determinato complicanze significative.
La terapia con MRgFUS del cancro della mammella è eseguita in pazienti selezionate secondo i seguenti parametri:

• cancro in stadio precoce di dimensioni inferiori a 1,5 cm,
• lesione non troppo vicina né alla cute né alla parete toracica;
• buoni fattori prognostici,
• assenza di reperti istologici di invasione linfovascolare o di estesa componente intraduttale,
• esclusione di precedente radioterapia toracica,
• assenza di cicatrici nel percorso del fascio di US focalizzati.

L'esperienza relativa al controllo istologico del pezzo chirurgico dopo il trattamento con MRgFUS - ExAblate 2100 ha verificato un altissimo grado di necrosi del tessuto neoplastico.
A seguito di questi studi sono in corso ulteriori esperienze di trattamento del cancro mammario precoce con MRgFUS - ExAblate 2100 seguito da radioterapia senza successivo intervento chirurgico, ma con stretta sorveglianza clinica e adeguato follow up.
I risultati ottenuti finora sono promettenti (assenza di complicanze e di recidive), ma subordinati ad un limitato numero dei casi e alla durata ancora limitata del follow up.
Studi ulteriori su più vasta scala, metodologicamente affidabili sono necessari e sono già stati pianificati nell'ambito dei progetti di ricerca di InSightec.
Inoltre, studi di accuratezza della RM nella diagnosi di tessuto neoplastico residuo o di recidiva locale post trattamento sono in progress per il controllo terapeutico immediato e per il follow up a distanza di tempo.

Una bobina RM specifica, un'apparecchiatura di accoglimento e di raffreddamento superficiale del seno, particolari modalità di "sonication" fanno parte della tecnica da adottare in questi trattamenti.

Il team multidisciplinare e il setting operativo delle Breast Unit costituiscono il contesto professionale e strutturale più adeguato per l'appropriato impiego clinico di questa nuova tecnologia e per l'espansione della ricerca scientifica volta all'innovazione in questo ambito di cura.

FIBROADENOMI DELLA MAMMELLA


Il fibroadenoma della mammella è un tumore benigno relativamente frequente specie in giovani donne. L'autopalpazione, l'esame obiettivo, la mammografia, l'ecografia, la Risonanza Magnetica e, nei casi dubbi, la biopsia della mammella, costituiscono l'attuale armamentario diagnostico.
In caso di lesioni di piccole dimensioni (3 cm), di donne di età inferiore a 30 anni e di assenza di una storia familiare di cancro della mammella si adotta una sorveglianza clinica, mentre si ricorre alla terapia chirurgica nei fibroadenomi di grandi dimensioni, se queste aumentano nel tempo e se la tumefazione preoccupa la paziente.

Nonostante la Vacuum Assisted Breast Biopsy (VABB) consenta, oltre alla diagnosi istologica, anche l'asportazione completa dei fibroadenomi di diametro < 1,5 cm, sono proposte e praticate terapie di termoablazione con RF, Microwave, Laser, Irrevesible Electroporation e Crioablazione.

Promedica Bioelectronics S.r.l.

La Promedica Bioelectronics S.r.l. ha oltre venticinque anni di esperienza nel settore della commercializzazione e gestione tecnica di apparecchiature ad altissima tecnologia di Diagnostica per Immagini e Terapia Oncologica.

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